Il campano Franco D’Angelo in finale al premio letterario “Torre Petrosa”

di Basilio Puoti

Un napoletano tra i finalisti del premio letterario nazionale “Torre Petrosa”, promosso dal Comune di Vibonati. È Francesco D’Angelo, autore del romanzo “La luna di sopra” (Graus editore 2011), ambientato nella Stazione Centrale di Napoli. La serata clou della sesta edizione del concorso è in programma nella piazza Maria Santissima di Porto Salvo a Villammare, domenica 19 agosto, quando la giuria popolare proclamerà il vincitore del premio. Sabato 18 agosto, i commissari Vincenzo Abramo, Antonietta Cantillo, Barbara D’Alto, Raffaela Luciano e Lorenzo Latella, insieme con i 50 membri della giuria, daranno vita ad un libro forum per lettori. Oltre alla prima opera di D’Angelo sono in finale anche “Le stagioni della memoria” (Este Edition 2011) del ferrarese Luigi Bosi, e “Il vuoto intorno” (Edizioni Il Foglio 2011) di Claudio Volpe, scrittore catanese residente a Pontinia (Lt). Altri due libri sono destinatari di una menzione speciale: “La propaganda” (Caracò Editore 2011) di Riccardo Brun e ‘Anahì – Fiore della libertà’ (Cuzzolin 2012) di A. Cirillo e N. C. Curbelo.
L’autore
Nato in Egitto nel 1950, Franco D’Angelo sbarca a Napoli in giovane età e la prima meraviglia che incontra è Piazzetta Nilo. Sindacalista della Cgil, da oltre trenta cinque impegnato in diversi settori (agroalimentare, diritti di cittadinanza, anziani, comunicazione, tutela degli animali), è iscritto all’Albo Nazionale dei Giornalisti e collabora con Il Denaro (di cui cura la rubrica “Viaggio nel corpo di Napoli” ospitata nell’inserto Culture). “Grande Nilo”! E’ l’esclamazione colorita di Franco D’Angelo appena ha saputo di essere stato selezionato per il Premio Torre Petrosa. “E’ stata una piacevole sorpresa – racconta -. Essere fra i tre finalisti di questo pregevole premio è per me un onore inaspettato. Nonostante le mie momentanee limitazioni fisiche spero di riuscire a parteciparvi, per godermi una bella serata in un posto incantevole come Villammare”.
La motivazione
La commissione tecnico – scientifica, designata a selezionare i tre libri che concorreranno all’assegnazione della sesta edizione del ‘Torre Petrosa’, presieduta da Ambrogio Ietto, dopo una serie di incontri e di approfondimenti critici, ha scelto la terna dei testi di narrativa da sottoporre al giudizio della giuria popolare. Uno dei libri finalisti è, come detto, “La luna di sopra” D’Angelo. Questa la motivazione: “Tra ricordi e rimpianti si trascina la vita di un vecchio barbone per di più zingaro. La narrazione è anche un pretesto per descrivere la Napoli di oggi, caotica e parossistica, in cui il protagonista si fa spazio insieme agli altri emarginati. L’epilogo finale è la ricerca serena del passato e il definitivo addormentarsi per sentire ancora ‘la luna di sopra’”.
Il libro
“Era vecchio e pure zingaro. Vestito malamente, aveva tra le dita, coperte a metà da guanti di lana nera, un bicchiere di plastica bianca con caffè della macchinetta che rubava cinicamente i soldi solo ai disgraziati e pareva mostrare un ghigno quando uno di loro si scagliava con rabbia sul suo abito di metallo colorato…”. Lo scenario in cui è ambientata “La luna di sopra” è Napoli, in particolare, la stazione centrale di piazza Garibaldi, “dove l’abbassamento del livello di civiltà di una città trova il concorso di tantissimi soggetti, nell’assenza di altri”, spiega l’autore. Intorno al baratro raccontato nel libro stanno accovacciati ad osservare amareggiati e impauriti gli emarginati metropolitani, che cercano rifugio dentro la stazione centrale. “I miei emarginati sono associati in un facile binomio emarginazione /degrado, invece hanno civiltà, vissuto, cultura, solidarietà e poesia, in grado di innovare la città come un fiume che spazza scorie e nocività”, assicura D’Angelo. Eppure, mentre nella leggenda dell’invisibile città di Kitež e della fanciulla Fevronija (opera in 4 atti di Nikolaj Andreevič Rimskij-Korsakov su libretto di Vladimir Bel’skij), la ragazza – che viveva in un bosco con il fratello in simbiosi con la natura – si difendeva dagli assalti di predatori e nemici esterni diventando invisibile, a Napoli questo non è assolutamente possibile. “Nel caso dello zingaro – chiarisce D’Angelo – i nemici vivono, usurpano, uccidono, rubano dentro la città, quindi il prodigio di Kitez di diventare invisibile è inutile. Però resistono altre difese, racchiuse in coloro che attraverso azioni quotidiane seminano il progresso provando ad arginare il decadimento. Anche il descrivere “la città così com’è” diventa una piccola sfida all’oblio cittadino”.

Il premio Torre Petrosa
È un concorso letterario indetto dal Comune di Vibonati, che si inserisce in un ampio progetto di promozione e valorizzazione turistico-culturale del territorio. Contestualmente, l’iniziativa mira a valorizzare le operose realtà editoriali della Campania e delle regioni limitrofe – Basilicata, Molise, Puglia e Calabria, e la viva creatività descrittiva di molti autori impegnati, in particolare, nella produzione letteraria di genere narrativo: romanzo, racconto, novella, fantasy. Una giuria di specialisti procede all’esame comparativo dei libri partecipanti al concorso, scegliendo le tre opere che, a giudizio insindacabile, valuta le migliori per efficacia narrativa e originalità del contenuto. Dopo l’insediamento della commissione scientifico – tecnica presso un istituto scolastico di Sapri, il Comune di Vibonati provvede ad acquistare, presso le Case editrici che hanno pubblicato i tre libri selezionati, cinquanta copie di ciascuna opera, che sono dati in lettura a cittadini residenti nei Comuni del Golfo di Policastro e a turisti, individuati tra donne e uomini di svariate fasce d’età, professioni e attività. La presentazione dei tre testi avviene in una pubblica manifestazione che si svolge nella splendida Villammare; al vincitore viene consegnato un assegno di 500 euro e un’originale scultura della Torre Petrosa, che andrà anche al secondo e terzo libro classificato. All’insediamento della commissione il sindaco di Vibonati, Massimo Marcheggiani ha ringraziato i presenti “per la cortese, disinteressata disponibilità alla felice riuscita del Premio che anno per anno va guadagnando sempre maggiore considerazione e attenzione tra le molte, analoghe iniziative nazionali che si svolgono in tante aree del Paese”. Nel suo blog, il presidente Ietto ha scritto: “Al premio ‘Torre Petrosa’ migliora sempre più la qualità dei libri partecipanti”.