Le “Cortigiane” in scena nel cortile del Convento di San Domenico Maggiore

Al Convento di San Domenico Maggiore la serata finale de “Le Cortigiane” – CORTI TEATRALI AL FEMMINILE III edizione #iorestoacasa (ingresso gratuito), in programma nell’ambito dell’”Estate a Napoli 2020”, lunedì 28 settembre alle ore 20,30. La manifestazione è organizzata da LA CORTE DEI SOGNATTORI – compagine teatrale campana fondata nel 1999 da professionisti dello spettacolo: Vincenzo Borrelli, Cristina Casale, Domenico Orsini, Barbara Risi e l’ideatrice e direttore artistico del concorso, Tiziana Tirrito – e vuole creare sinergie e sodalizi artistici, dando ampio spazio ad un repertorio, originale e innovativo, appetibile anche per un pubblico non prettamente teatrale, ma sensibile alle tematiche e al clima culturale che si intende promuovere dentro ed intorno al Teatro.

le cortigiane Conferenza Le Cortigiane Conferenza Stampa Le Cortigiane

“Le Cortigiane” ha sempre cercato di rispondere al bisogno impellente di trovare nuovi spazi ed opportunità perché il Teatro possa continuare a fare la propria parte nel contesto socio-culturale del nostro Paese. Quest’anno, vista l’attuale situazione di emergenza e in adesione alla campagna del Mibact #iorestoacasa,  la terza edizione 2020 si è svolta interamente on-line. Ai partecipanti è stato richiesto un video, esaustivo della propria pièce, della durata massima di 10 minuti. I lavori pervenuti sono stati sottoposti al vaglio di una Giuria tecnica di qualità, composta da giornalisti e professionisti dello spettacolo: Ernesto Mahieux, attore, vincitore del David di Donatello nel 2003, in giuria fin dalla prima edizione; Luca Gallone, tra i protagonisti de “L’amica geniale” e “Gomorra”; Mario Brancaccio, attore e regista del panorama partenopeo e non solo; Teresa Del Vecchio, interprete, tra gli altri, di molti esilaranti personaggi nelle commedie e nei film di Vincenzo Salemme; Gianni Ferreri, attore premiato col Nastro D’Argento nel 2003; Sergio Sivori, attore e doppiatore; Ciro Priello, attore e autore dei The Jackal; Domenico Virgili, compositore e direttore d’orchestra; Gisella Gobbi, regista; Marita D’Elia, casting director; Laura Tibaldi De Filippo, produttrice teatrale de “I Due della Città del Sole”; Pino Imperatore, scrittore comico-umoristico; Stefano De Stefano, critico teatrale del Corriere Del Mezzogiorno; Gianmarco Cesario, giornalista e ideatore del concorso “I Corti della Formica”; i componenti de La Corte Dei SognatTori. Sono stati così selezionati i 9 corti semi-finalisti, i cui video sono stati pubblicati sul canale YouTube de Le Cortigiane il 30 luglio. Il pubblico ha avuto la possibilità di votare il corto preferito attraverso i “like” fino al 6 settembre. Il video che ha ottenuto più “like” è entrato di diritto nella rosa dei finalisti: CAFFÈ SOCIETY con Giulia Conte, testo e regia Giulia Conte, compagnia “Alegrìa” – Castellammare di Stabia (NA) – 1380 “like” ricevuti. Gli altri corti passati in finale – secondo le valutazioni della Giuria e i “like” ottenuti – sono: ALOYSIA con Rossella Castellano, testo Luigi Parlato e Rossella Castellano, regia Rossella Castellano, compagnia “Barattoli Cosmici” – Piano di Sorrento (NA); LE ROSE D’ACCIAIO con Roberta Natalini, testo e regia Roberta Natalini, compagnia “Suddarte” – Brindisi; NIENTE con Carla Carfagna, testo e regia Marzia Ercolani, compagnia “Atto Nomade Teatro” in collaborazione con “Nayan Tara” – Roma; NUN È STATO ISS con Vincenza Celardo, testo e regia Gigi Laperuta, compagnia “Esperimento Teatro” – Caserta. I 5 corti finalisti si esibiranno durante la serata finale. Il corto vincitore sarà premiato con SHIT by Chreomanufatto artistico realizzato dall’orafa Daniela Montella, ormai divenuto un talismano per attori. Un premio, assegnato unicamente dalla Giuria Tecnica, andrà al miglior testo, il cui autore riceverà un’opera di arte grafica realizzata da Daniela Montella. La direzione artistica de “I Corti della Formica” (tra i più longevi e accreditati festival di corti teatrali nazionali) selezionerà, come accaduto per le scorse edizioni, uno o più corti che entreranno di diritto nella prossima edizione del festival.

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Dalla Campania al Lazio i chiostri storici tornano a vivere nel rispetto dei monumenti

Le scelte sostenibili di Eoss Architettura, studio associato degli architetti Maria De Rosa e Beniamino Di Fusco: dal velario all’impluvium la leggerezza delle coperture per gli spazi aumentati a conferma del valore sociologico delle corti italiane. Obiettivo: restituire la bellezza di un ambiente e la funzionalità del palazzo di pregio, ma col valore aggiunto di una vita alternativa. E’ quanto avvenuto con gli interventi site specific, progettati e realizzati dallo studio Eoss, per il Chiostro del Bramante a Roma, per uno dei chiostri di Foqus -Fondazione Quartieri Spagnoli, al Castello di Faicchio in provincia di Benevento, o Palazzo Caracciolo a Napoli.

Foto 2 Chiostro Foqus Foto 4- Chiostro Santa Caterina a Formilello Foto 1 Chiostro del Bramante Chiostro del Bramante 1

Strutture, accomunate dalla corte centrale scoperta, nata per ventilare e illuminare al meglio gli ambienti interni dei palazzi, ma che oggi, a distanza di secoli dalla loro realizzazione, può avere nuova vita nel rispetto del monumento, con una copertura removibile. L’idea progettuale innovativa, seguita da un corretto studio di fattibilità, mantiene le caratteristiche di ventilazione e luminosità, in un ambiente coperto da velario di grande fascino e da utilizzare al meglio anche nei giorni freddi o di pioggia. Benessere per i fruitori finali, in qualsiasi attività si riservi all’ambiente, facendo tesoro degli antichi dettami architettonici, partendo dall’impluvium, utilizzato da greci, etruschi e romani, la vasca quadrangolare a fondo piatto per raccogliere l’acqua piovana all’interno dell’atrio scoperto, passando alle corti, tipicamente italiane e mediterranee, da esaltare nella loro funzione moderna e sostenibile. Una continua evoluzione nelle soluzioni da adottare grazie a tessuti e materiali sempre più sofisticati e idonei, basandosi su un concetto di leggerezza, sostenibilità e nuova vita ad ambienti istituzionali o privati, che se prima potevano essere solo di passaggio, e non sfruttati al meglio oggi non possono più esser tali, nel rispetto della raccolta di acqua, che può diventare un modo di riutilizzarla per irrigare un piccolo orto dai vasi semovibili, come avviene alla Fondazione Quartieri Spagnoli, dove l’esperienza diventa anche didattica, o al Chiostro del Bramante dove lo spazio diventa espositivo per mostre d’arte, ma caso per caso può assumere aspetti scenografici o meno in base alla copertura scelta. Membrane ergonomiche talvolta invisibili, o volutamente dal design ornamentale si adattano perfettamente alle strutture abitative circondate da portici o meno, come un giardino d’inverno, una sala conferenze, un salotto per le feste, o un teatro per concerti, da poter rimodulare ogni volta, come spazio utile che prima non c’era.